

La setta del fuoco: come nasce la salsa più piccante d’Italia
Il mondo del peperoncino amatoriale mi diverte da 25 anni…
La fortuna di avere un grande terrazzo esposto a ovest, in zona San Siro, che prende il sole dal pranzo fino al tramonto, insieme alle esperienze di studio e lavoro dalla California alla Florida, mi hanno aiutato a coltivare la passione per questa pianta. A differenza di carote e zucchine, il peperoncino non è solo bello e buono, ma è anche ricco di un principio attivo devastante.
Con l’avanzare dell’età, ringraziando Dio di avere ancora energia e stimoli, ma consapevole che la clessidra è ormai per lo più piena di sabbia nella parte inferiore, si prende la decisione di fare qualcosa di divertente e significativo.
La visione comprendeva uno spostamento immediato nella campagna intorno a Cagliari: serre, mare, clima mite, perfetto per le moto e il fuoristrada, oltre alle bellissime persone dell’isola. Senza contare che, sotto i 5 gradi, la pianta non muore: basta una leggera potatura e a marzo si trasforma in un alberello che prospera per anni, proprio come nei suoi luoghi d’origine. Tuttavia, gli impegni dei due founder e, soprattutto, del cane hanno rimandato il trasferimento di qualche anno.
Quindi, Milano.
Non più San Siro, ma Arco della Pace. Due opzioni: occupare parte del Parco Sempione, lottando con istituzioni e invasori, oppure trovare un posto nelle vicinanze.
Il karma positivo che anima l’intero progetto ha fatto sì che prendesse vita in una sola giornata. Partendo intorno alle 9, dopo aver bevuto un caffè con Giulio – lo storico proprietario del sexy shop sotto casa, nonché profondo conoscitore del mondo agricolo a ovest di Milano- mi sono messo in viaggio. Dopo qualche tentativo e diversi chilometri, intorno alle 17 ad Abbiategrasso, nel cortile di una cascina di un certo Marco, il cui numero mi era stato dato da un certo Stefano…
Alle 18 avevamo già a disposizione una serra completa di acqua e pacciamatura, pronta per le nostre piantine, che per un pizzico di scaramanzia non non avevo ancora ordinato…
Dopo circa tre mesi in cascina da Marco, non avevo trovato solo una serra, ma anche un amico e un maestro.
E così, tra incontri fortuiti, decisioni prese d’impulso e un pizzico di sana incoscienza, Boss Taste of Hell ha preso vita. Non è solo una questione di peperoncini e piccantezza, ma di avventura, di connessioni autentiche e di quella scintilla che ti spinge a fare qualcosa di folle e meraviglioso.
Un progetto nato dalla passione e alimentato dalla voglia di scuotere i sensi, sempre con un sorriso sulle labbra e il fuoco nel cuore.


Team dei Dannati: Gaia, Roberto e il capo Boss

Gaia
Studia al liceo a Milano, pratica sci agonistico a Bardonecchia ed è la mente visionaria e strategica dell’azienda.
Torturata fin dal biberon da peperoncini e salse sataniche, non teme la capsaicina e riconosce col solo olfatto decine di varietà super hot. Benché ancora teenager, non vuole cambiare il mondo, ma si impegna per renderlo un posto più 🌶!

Roberto
Padre anziano di Gaia, laureato in Scienze Politiche, imprenditore in diversi settori e in diversi paesi, appassionato di peperoncini satanici e della loro lavorazione, in seguito a una crisi mistica coincidente con il suo 50° compleanno, decide di investire tempo, fatica, dolore e denaro in una passione: la creazione della salsa piccante perfetta, Made in Italy dal seme al vasetto! 🇮🇹✨

Boss
Circa sette anni fa, un incrocio tra un possente Rottweiler e una determinata Amstaff, trovato lungo la strada della vita per pura coincidenza, ha deciso di unirsi alla famiglia. Ma non si è limitato a farne parte: ne ha preso il controllo. Dopo aver assaporato il passaggio a una vita di lusso sfrenato, ha deciso che voleva anche la gloria. E così, senza paura, ci mette la faccia! 🐾🔥